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Oro da record, il rally da record è (forse) un mistero
Oro da record, il rally da record è (forse) un mistero
20 March 2024#WeeklyWatch

Oro da record, il rally da record è (forse) un mistero

Il metallo prezioso ha stabilito nuovi record a 2.185 dollari l’oncia, nonostante i mercati azionari siano sui massimi e i deflussi dagli ETF. Dietro il rally ci sono il calo dei tassi e del dollaro e gli acquisti di oro fisico dalla Cina. Un quadro complesso in cui la gestione attiva può trovare il giusto spazio per il metallo giallo nei portafogli.

A fare notizia nelle ultime settimane non sono stati tanto i record dei mercati azionari, ma quelli segnati da una asset class tradizionalmente vista come ben più “noiosa”, quando non viene addirittura definita il “bene rifugio definitivo”, che ha un forte fascino su un gran numero di investitori in cerca di sicurezza ma senza la bussola di una gestione attiva e professionale. Stiamo parlando dell’oro.

Un record, ma in apparenza insolito

Il metallo prezioso per eccellenza nelle ultime settimane ha macinato record, toccando il suo massimo storico assoluto in area 2185 dollari l’oncia. Solo altre cinque volte si era spinto oltre la soglia psicologica dei 2000 dollari l’oncia ed è stata la prima volta in cui ha superato i 2100 dollari. La performance da inizio anno è un rialzo di quasi di circa il 10%.

Un rally che può stupire, dato che l’oro tende a fare bene nei momenti di sofferenza dei mercati, forte del suo status di bene rifugio per eccellenza. Era stato così in occasione degli allora record storici segnati nel 2011, all’epoca della crisi del debito sovrano in Europa. Tuttavia, nella fase attuale i mercati azionari sono sui massimi storici o vicini ad essi, ben intonati grazie alle speranze di una politica monetaria meno restrittiva nei prossimi mesi. Proprio quest’ultima circostanza è una delle ragioni chiave del rally del metallo giallo.

I driver: la discesa di tassi e dollaro

I motivi di questo rally vanno ricercati principalmente sul fronte dei tassi di interesse che stanno impattando positivamente sull’oro. Questo asset, infatti, beneficia proprio di un contesto di riduzione dei tassi, spinto dalle aspettative per un taglio del costo del denaro da parte della Fed. Le attese del mercato sono infatti per un taglio dei tassi negli Usa ben più vicino di quanto ci si aspettasse a inizio anno”, commenta Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali. L’oro, infatti, a differenza ad altri “asset sicuri” come le obbligazioni governative, non paga cedola e quindi tende a non fare bene nel periodo in cui i tassi sono alti.

Il calo dei tassi non è però l’unico fattore dietro la corsa delle quotazioni dell’oro. “Un altro fattore di supporto è sicuramente stato il trend di indebolimento del dollaro americano, che storicamente è inversamente correlato con l’oro, ovvero i loro valori tendono a muoversi in direzioni opposta. Questo poiché l’oro è denominato in dollari e quindi a parità di condizioni, un dollaro più debole spingerà il metallo prezioso più in alto attraverso l’aumento di domanda. A conferma di ciò il Gold Index, che rapporta il prezzo del metallo giallo contro dollaro, euro, yen, franchi e sterline, a sua volta ha registrato un forte movimento verso l’alto”, spiega Longhi.

Vendite su ETF e acquisti sul metallo fisico

Tuttavia, il rally che sta vivendo l’oro non manca di altre apparenti anomalie. Infatti, pur in un contesto di prezzi in rialzo e di record storici, il trend della domanda su alcuni strumenti finanziari è opposto. In particolare, gli Etf sull'oro fisico anche a febbraio hanno visto prevalere i riscatti, con flussi negativi a livello mondiale per 49 tonnellate (a 3.126 tonnellate, il minimo da ottobre 2020), secondo in dati del World Gold Council. In questo caso, come da trend recente, le vendite si sono concentrate negli Usa e in Europa, mentre l'Asia è l'unica regione al mondo in cui il mercato degli Etf sull'oro è in crescita.

Nonostante le ragioni di questo rally siano più che altro finanziarie, come abbiamo visto, non è assolutamente da sottovalutare la domanda fisica del metallo prezioso che è in costante crescita dettata dagli acquisti delle Banche Centrali che solo nel mese di febbraio hanno effettuato acquisti per circa 40 tonnellate. Di questi acquisti 12 tonnellate sono arrivate dalla Cina, che è al 16° mese consecutivo di acquisti”, spiega Longhi.

Alcune forze a sostegno delle quotazioni dell’oro sono invece molto meno visibili agli occhi degli investitori. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, una quota crescente delle transazioni di oro fisico si è spostata al di fuori dei mercati regolamentati e talvolta anche percorre anche canali non del tutto legali. È in buona parte conseguenza delle sanzioni contro la Russia, il secondo produttore mondiale di oro, con oltre 300 tonnellate prodotte ogni anno. Mosca è stata in gran parte tagliata fuori dai canali tradizionali di scambio dell’oro dopo aver invaso l’Ucraina nel 2022, ma non ha smesso di partecipare al mercato globale attraverso canali alternativi.

Il ruolo dell’oro nei portafogli

L’oro può essere un mattone importante nella costruzione di un portafoglio d’investimenti, dato che ha dalla sua numerosi fattori strutturali, come “la sua natura di bene rifugio, con un quantitativo limitato e capace di mantenere il proprio valore nel tempo e nei momenti di volatilità dei mercati. Ma questo non è la sua unica peculiarità: infatti può essere un asset strategico nei portafogli grazie alla sua natura decorrelata dagli indici azionari e a una domanda che arriva da fonti ben diversificate (riserve auree nazionali, investimento, industria del lusso e tecnologica)”, continua Longhi.

Lo strumento finanziario ideale per l’investimento in questa asset class è sicuramente l’ETC (Exchange Traded Commodities), prodotto molto liquido, posto costoso e di facile accesso anche all’investitore privato”, commenta Longhi. Le ultime settimane testimoniano però come le quotazioni del metallo giallo possano muoversi in modo repentino e a causa di fattori non sempre convenzionali o prevedibili da parte degli investitori senza bussola.

Come per tutte le altre asset class è fondamentale il ruolo di una gestione attiva nell’asset allocation del portafoglio, che consente e consentirà di adattarsi rapidamente ai vari contesti di volatilità, tassi e fluttuazioni del dollaro”, conclude Longhi.

Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali
I motivi di questo rally vanno ricercati principalmente sul fronte dei tassi di interesse che stanno impattando positivamente sull’oro. Questo asset, infatti, beneficia proprio di un contesto di riduzione dei tassi, spinto dalle aspettative per un taglio del costo del denaro da parte della Fed. Le attese del mercato sono infatti per un taglio dei tassi negli Usa ben più vicino di quanto ci si aspettasse a inizio anno

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