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Le trimestrali al via col piede giusto, ma la politica promette volatilità
Le trimestrali al via col piede giusto, ma la politica promette volatilità
19 July 2024#WeeklyWatch

Le trimestrali al via col piede giusto, ma la politica promette volatilità

La stagione dei conti è iniziata col piede giusto per le grandi banche Usa e le aspettative sono positive. Tuttavia, le differenze tra settori si ampliano, complice la corsa alla Casa Bianca, portando a una rotazione degli investitori dai titoli tech alle small cap, trainate dalla crescente prospettiva di una presidenza Trump. Un contesto in cui la gestione attiva può aiutare a proteggere da incertezza e sorprese.

Con i mercati ancora vicini ai massimi di sempre, la stagione dei bilanci trimestrali è particolarmente attesa in questa estate. Le aspettative sono diverse tra i vari settori e tra Stati Uniti ed Europa, un contesto che potrebbe portare a performance molto diverse dei vari mercati e titoli. E poi c’è l’impatto della politica. I titoli azionari small cap statunitensi stanno vivendo un momento d’oro, innescato dalle aspettative di tagli dei tassi di interesse e dalle crescenti prospettive di successo del candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, sostenitore di politiche viste come vantaggiose per le società Usa più piccole. L'indice Russell 2000 è salito di oltre l'11,5% in cinque giorni, il più grande guadagno dell'indice da aprile 2020, mentre le tech regine del mercato da molti mesi hanno subito il colpo, con il Nasdaq che perde oltre il 3% dalla scorsa settimana.

Quella che ha preso avvio è una stagione degli utili mai così attesa, dato che si parte da un solido consenso rialzista tra gli analisti, che stimano una crescita media degli utili oltre il 9,3% per il secondo trimestre 2024”, spiega Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali.

La tornata della ‘stagione degli utili’, o ‘earning season’, si è aperta, come di consueto, con le grandi società finanziarie americane, banche e asset manager.

I giganti di Wall Street hanno registrato dei numeri solidi, con oltre 6% di crescita degli utili. In particolare, è da evidenziare la performance di Bank of America, che ha battuto tutte le più rosee attese ed è stata premiata dal mercato, grazie al contributo positivo del margine di interesse che ha superato i 14 miliardi di dollari”, spiega Longhi.

Come però stanno tornando ad abituarci i mercati negli ultimi anni, abbiamo assistito a una non trascurabile dispersione dei risultati e le società che hanno registrato i conti più deludenti ne hanno risentito sui listini. In questo caso “a fare eccezione tra i finanziari è stata Wells Fargo, che ha riportato numeri ben al di sotto delle attese e arrivando a perdere anche l’8%, classificandosi come il peggior titolo del listino S&P 500 nella giornata in cui ha diffuso i suoi dati di bilancio”, sottolinea Longhi.

La stagione delle trimestrali ha preso il via anche in Europa, riservando una prima grande sorpresa. ASML, il gigante delle macchine industriali per la produzione di semiconduttori, è crollata a dispetto dei risultati record.

Nonostante ricavi in aumento oltre i 6 miliardi ed utili oltre 1,5 miliardi il titolo ASML ha registrato un crollo di quasi il 10%, a causa del rallentamento del Pil cinese che è il principale mercato di riferimento (circa 50%) della società europea di semiconduttori”, rimarca Longhi. Nel complesso le aspettative sui risultati delle società del Vecchio Continente sono meno rosee rispetto agli Stati Uniti. “Per l’Europa gli analisti si aspettano una crescita degli utili del 3% su base annua nel secondo trimestre, con settori trainanti quello delle telecomunicazioni e il Real Estate, mentre sono negativi il settore Automotive ed Energy”, spiega il gestore di Banca Generali.

Tornando negli Stati Uniti, le attese sull’aumento dei profitti delle aziende che compongono l’indice S&P500 si attestano in area +12,6%. Tuttavia, a caratterizzare le aspettative c’è “un’importante dispersione tra le aspettative sugli utili nei vari settori che vede sempre al traino il mondo tecnologico, con attese per un +17% degli utili, insieme al comparto Communication Services (+17%), ed a seguire tutti gli altri fino arrivare al fondo con Energy ed Healthcare, da cui ci si attende una crescita media dell'Eps del 9% su base annua”, spiega Longhi. Il mercato rimane comunque in attesa dei conti dei “Magnifici 7”, i sette titoli tech che stanno trascinando ormai da mesi i rialzi del mercato nel suo complesso e che riporteranno i risultati la prossima settimana. La prima sarà Google il 23 luglio, mentre la reporting season di Big Tech si concluderà con Amazon il 2 Agosto.

“I principali analisti si attendono un rallentamento nella crescita dei profitti di queste società, che passerà dal +35% del 2023 al +29% quest’anno”, sottolinea il gestore di Banca Generali.

In questo contesto di dispersione e rallentamento della crescita degli utili, “sarà interessante osservare se gli investitori torneranno stabilmente a concentrarsi sulle altre società dello S&P500, che operano in settori più tradizionali e che sono ‘rimaste indietro’ sul mercato nell’ultimo anno. Per queste società ritardatarie, dopo un declino ed appiattimento continuo della crescita dei profitti negli ultimi cinque trimestri, si prevede una crescita del 6% degli utili nei tre mesi appena conclusi ed il 7% e 13% nei due trimestri conclusivi del 2024”, continua Longhi.

Tuttavia, i bilanci non sono gli unici elementi a orientare i mercati in questa fase, come si è visto, dato che la politica è al centro della scena e la campagna elettorale per la Casa Bianca potrebbe vedere ulteriori colpi di scena dopo l’attentato a Donald Trump e le crescenti voci di un ritiro del presidente in carica Joe Biden dalla corsa alla rielezione. Tutti questi elementi, e in primis la dispersione che ci si attende dai risultati societari, “porta ancora più in primo piano la necessità di una gestione attiva e professionale, per capacità di adattare i portafogli su base tattica e strategica. La gestione attiva può infatti aiutare ad evitare di essere colti di sorpresa dalla volatilità o da risultati diversi dalle attese, oltre a permettere di cavalcare le rotazioni di stili di investimento o eventuali impatti da fattori esterni come la politica, aiutando a proteggersi da volatilità e incertezza”, conclude Longhi.

Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali Luca Longhi, Head of Total Return Portfolio di Banca Generali
Quella che ha preso avvio è una stagione degli utili mai così attesa, dato che si parte da un solido consenso rialzista tra gli analisti, che stimano una crescita media degli utili oltre il 9,3% per il secondo trimestre 2024.