A dispetto di quanto avvenuto sulle obbligazioni governative, lo spread offerto dalle obbligazioni corporate è rimasto decisamente più stabile nell’ultimo periodo. I bond societari di più alta qualità, cosiddetti “Investment Grade”, pagano oggi un extra-rendimento dell’1,6% rispetto alle obbligazioni governative, esattamente lo stesso livello di inizio 2023. Nel caso delle obbligazioni “High Yield”, lo spread si è addirittura ridotto dello 0,5%.
“In effetti, il mercato delle obbligazioni “High Yield” è quello che quest’anno ha dato le maggiori soddisfazioni agli investitori, con un guadagno di oltre il 5% da inizio 2023. Il miglior andamento delle obbligazioni corporate rispetto a quelle governative è piuttosto sorprendente, in un contesto di rallentamento economico e di incertezze geo-politiche”, commenta il manager. “In realtà ci sono delle motivazioni valide che spiegano questo andamento divergente. In primo luogo, il buono stato di salute delle aziende private, testimoniato dal miglioramento della qualità creditizia delle obbligazioni corporate, in crescita per il terzo anno consecutivo. I tassi di insolvenza aziendali sono aumentati nel corso degli ultimi mesi, ma rimangono ancora contenuti e in linea con la loro media storica, attorno al 2%. In secondo luogo, l’offerta di nuove obbligazioni si è concentrata nei primi mesi del 2023 ed è andata via via rallentando a causa delle tensioni sui tassi di interesse”.
Nel terzo trimestre di quest’anno, il saldo tra nuove emissioni e titoli rimborsati è stato pari a 4 mld di euro, il valore più basso degli ultimi 10 anni. Da ultimo, la domanda degli investitori rimane ancora solida, anche se più orientata alle obbligazioni di maggiore qualità rispetto ai bond “High Yield”.