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Bond corporate in spolvero
Bond corporate in spolvero
27 ottobre 2023#WeeklyWatch

Bond corporate in spolvero

Il miglior andamento rispetto alle obbligazioni governative è sorprendente in un contesto di rallentamento economico e di incertezze geo-politiche.

Al termine di ben dieci riunioni consecutive che hanno deliberato altrettanti aumenti dei tassi di riferimento per complessivi 450 punti base, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso ieri, all’unanimità, di mantenere invariati i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale.

Una decisione attesa ma che non sembra destinata a stravolgere gli scenari in quanto la stessa presidente dell’Ex Eurotower, Christine Lagarde, ha derubricato come “prematura” ogni azione circa un eventuale abbassamento degli stessi.

Come si intreccia questa mossa nelle sfide che il credito è destinato ad affrontare in un 2024 che si annuncia ancora stretto tra guerra, volatilità e pressioni inflazionistiche? E soprattutto come si interseca con la prospettiva dei mercati obbligazionari? Paolo Baldessari, Area Asset Management e Responsabile Fixed Income & Alternative di Banca Generali, illustra in questa intervista sfide, opportunità e prospettive.

Rendimenti delle obbligazioni

Nell’ultimo mese e mezzo, la prospettiva sui mercati obbligazionari è cambiata profondamente. Le banche centrali stanno affermando che il livello raggiunto sui tassi è ora sufficientemente restrittivo, quindi ulteriori rialzi nei prossimi mesi sono considerati poco probabili, sia per la Fed sia per la Bce. Ma, allo stesso tempo, le banche centrali non sembrano aver molta fretta di abbassarli. L’inflazione è calata significativamente negli ultimi mesi, ma rimane ancora lontana dai target delle banche centrali.

L’economia USA è cresciuta nel terzo trimestre a ritmi vicini al 5%, allontanando per ora lo spettro della tanto temuta recessione. I tassi di disoccupazione, anche in Europa, restano stabilmente sui minimi degli ultimi anni. “Gli investitori hanno quindi sposato uno scenario di tassi elevati per un lungo periodo di tempo, spingendo ulteriormente verso l’alto le curve dei rendimenti. Il rendimento di Bund e Treasury decennali hanno toccato rispettivamente il 3% e il 5%, tornando ai massimi dal luglio 2007”, illustra Baldessari.

Obbligazioni Corporate

A dispetto di quanto avvenuto sulle obbligazioni governative, lo spread offerto dalle obbligazioni corporate è rimasto decisamente più stabile nell’ultimo periodo. I bond societari di più alta qualità, cosiddetti “Investment Grade”, pagano oggi un extra-rendimento dell’1,6% rispetto alle obbligazioni governative, esattamente lo stesso livello di inizio 2023. Nel caso delle obbligazioni “High Yield”, lo spread si è addirittura ridotto dello 0,5%.

In effetti, il mercato delle obbligazioni “High Yield” è quello che quest’anno ha dato le maggiori soddisfazioni agli investitori, con un guadagno di oltre il 5% da inizio 2023. Il miglior andamento delle obbligazioni corporate rispetto a quelle governative è piuttosto sorprendente, in un contesto di rallentamento economico e di incertezze geo-politiche”, commenta il manager. “In realtà ci sono delle motivazioni valide che spiegano questo andamento divergente. In primo luogo, il buono stato di salute delle aziende private, testimoniato dal miglioramento della qualità creditizia delle obbligazioni corporate, in crescita per il terzo anno consecutivo. I tassi di insolvenza aziendali sono aumentati nel corso degli ultimi mesi, ma rimangono ancora contenuti e in linea con la loro media storica, attorno al 2%. In secondo luogo, l’offerta di nuove obbligazioni si è concentrata nei primi mesi del 2023 ed è andata via via rallentando a causa delle tensioni sui tassi di interesse”.

Nel terzo trimestre di quest’anno, il saldo tra nuove emissioni e titoli rimborsati è stato pari a 4 mld di euro, il valore più basso degli ultimi 10 anni. Da ultimo, la domanda degli investitori rimane ancora solida, anche se più orientata alle obbligazioni di maggiore qualità rispetto ai bond “High Yield”.

Credito: le sfide per il 2024

I prossimi trimestri saranno piuttosto difficili per l’economia europea.

Oltre al rialzo dei tassi e la conseguente stretta sul credito, ci sono dei fattori strutturali in gioco. In poco più di un anno l’economia europea ha dovuto rinunciare a due pilastri fondamentali per la sua crescita: materie prime energetiche a basso costo e mercato cinese come formidabile sbocco delle sue esportazioni. In un contesto già difficile dal punto di vista economico, le aziende europee si troveranno ad affrontare un’ulteriore sfida: dovranno rifinanziare oltre 200 mld di euro di debito in scadenza nel corso del 2024, un livello record”, afferma ancora Baldessari.

Se prima del 2022 le aziende più solide potevano finanziarsi a tassi prossimi allo zero, oggi la situazione è radicalmente cambiata: il costo del debito è risalito infatti ben oltre il 4%. Addirittura, per le aziende con un merito di credito più basso, le nuove emissioni devono pagare agli investitori interessi almeno pari all’8%. “Questo implica, da un lato, che gli investitori verranno finalmente remunerati con interessi decisamente più attraenti rispetto al passato recente. Tuttavia, il maggior costo per il debito, avrà un impatto significativo sui margini delle aziende. La selezione dei titoli corporate dovrà essere effettuata con grande attenzione, seguendo quotidianamente l’andamento del business dei singoli emittenti ed evitando accuratamente quei settori che potrebbero essere più colpiti del rallentamento economico o dalla maggiore spesa per interessi”, prosegue l’esperto. Sarà quindi sempre più opportuno evitare il ‘fai da te’ nella scelta delle obbligazioni, delegando questa attività a investitori professionali.

Paolo Baldessari, Area Asset Management e Responsabile Fixed Income & Alternative di Banca Generali Paolo Baldessari, Area Asset Management e Responsabile Fixed Income & Alternative di Banca Generali
Il mercato delle obbligazioni “High Yield” è quello che quest’anno ha dato le maggiori soddisfazioni agli investitori, con un guadagno di oltre il 5% da inizio 2023. Il miglior andamento delle obbligazioni corporate rispetto a quelle governative è piuttosto sorprendente, in un contesto di rallentamento economico e di incertezze geo-politiche.

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