La varietà biologica è un elemento fondamentale, in particolare per l’Italia che è un hotspot della biodiversità con numerosi luoghi e spazi naturali tutti diversi, da Nord a Sud del Paese. Monitorare tutta questa ricchezza di organismi viventi a tutti i livelli e poi l’evoluzione, identificandone le specie e a che punto siamo sul percorso di salvaguardia, assume un valore sociale senza eguali.
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Torna #BG4SDGs nel 14esimo appuntamento con Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche per salvaguardare l’ambiente e la vita sulla Terra
Che cosa significa proteggere la biodiversità? Perché tutelare il capitale naturale e salvaguardare la varietà della vita sulla terra attraverso il corretto funzionamento degli ecosistemi?
Sono queste le domande a cui abbiamo provato a dare una risposta nel nuovo episodio di #BG4SDGs, il ciclo di incontri dedicato alla sostenibilità arrivato al 14esimo appuntamento, insieme a Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In compagnia di una delle personalità italiane di spicco nel mondo della ricerca biotecnologica abbiamo infatti analizzato il percorso verso la realizzazione dell’SDG numero 15 – La Vita sulla Terra. Secondo Carrozza, l’universalità del sapere resta centrale nel percorso di transizione ecologica che coinvolge la società e le istituzioni con il supporto di nuove tecnologie e approcci innovativi.
Al CNR infatti, così come di recente all’interno dell’articolo 9 della Costituzione Italiana, la biodiversità ha acquisito valore e conquistato uno spazio importante.
“La varietà biologica è un elemento fondamentale, in particolare per l’Italia che è un hotspot della biodiversità con numerosi luoghi e spazi naturali tutti diversi, da Nord a Sud del Paese – ha commentato Maria Chiara Carrozza aggiungendo – Monitorare tutta questa ricchezza di organismi viventi a tutti i livelli e poi l’evoluzione, identificandone le specie e a che punto siamo sul percorso di salvaguardia, assume un valore sociale senza eguali”.
Carrozza ricorda inoltre che il CNR lo scorso novembre ha compiuto il centesimo anniversario della fondazione, rappresentando così la più grande struttura pubblica incaricata di obiettivi scientifici particolarmente ambiziosi e rivolto ai diversi settori della ricerca scientifica quali: salute, ambiente, energia, alimentazione e nuove tecnologie.
“È il momento che tutti facciano la propria parte. Biotecnologie, scienze agroalimentari, sono questi tutti temi di ricerca fortissimi che vanno supportati attraverso l’impiego di risorse finanziarie che possano fornire ossigeno a progetti volti alla salvaguardia del Pianeta e dei suoi abitanti non solo nel futuro prossimo, ma anche per quello a lungo termine con l’obiettivo di prevenire al meglio possibili rischi per l’ambiente. La scienza e la tecnologia come cibo del progresso” conclude Carrozza.