De Kerckhove, come leggere l’innovazione nell’epoca della transizione digitale?
L’informazione e la tecnologia viaggiano di pari passo nell’Era dell’Innovazione. L’intervista a De Kerchove in BG4SDGs Talks
Il mondo digitale è da molti raccontato concentrando l’attenzione sulla capitalizzazione dei giganti di internet oppure ricordando le crisi dei settori rivoluzionati dal web, dall’editoria al commercio; in realtà, il mondo digitale è soprattutto una questione di conoscenza, di cultura, di mentalità.
È Derrick de Kerchove, Sociologo e Direttore scientifico TuttiMedia, a parlare di questo e molto altro ancora nel nuovo appuntamento di BG4SDGs Talks.
Allievo del noto Marhsall Mc Luhan, De Kerckhove da tempo studia le problematiche legate alla comunicazione, ai condizionamenti che la tecnologia ha sul linguaggio, sostenendo che "il computer è una psico-tecnologia, ossia un'estensione del nostro pensiero che si esterna attraverso il linguaggio, estensione della nostra mente”.
Secondo il sociologo, l’innovazione e la transizione digitale hanno già avuto un importante impatto e l’AI generativa è solo la punta dell’iceberg: “Credo che parlare di AI generativa come di uno strumento sia un errore. Nemmeno la Tv è uno strumento, ma un medium. Allo stesso modo, l’AI generativa non è uno strumento, è un sistema operativo. L’unica cosa veramente strumentale nel digitale è stato il sistema che permetteva di risparmiare tempo”.
Ma la tecnologia non è tutto. De Kerchove sottolinea infatti come l’intelligenza cognitiva umana, e ancor di più la cultura umanistica e le relazioni tra persone, abbiano un ruolo sempre più centrale. Infatti aggiunge: “Il vero problema è che oggi tutto è affidato allo smartphone e il giudizio ad assistenti digitali come Siri o Alexa. Dobbiamo provare a ricostruire un’identità che avevamo nel mondo analogico ma che abbiamo perduta in questo contesto.”