Il 2024 sarà l’anno di svolta delle politiche monetarie restrittive sinora operate dalle principali banche centrali dei Paesi sviluppati, che seguiranno i passi intrapresi da molti istituti monetari dei Paesi emergenti, già impegnate nei primi tagli dei propri tassi di riferimento.
Banca Generali: la bussola 2024 per orientarsi negli investimenti
Sarà l’anno dei primi tagli dei tassi, ci sarà un rallentamento globale ma non una recessione. Obbligazionario ancora interessante, il must rimane la diversificazione del portafoglio
Il 2024 ha tutta l’aria di essere un altro anno di incertezza per i mercati stretti tra un’inflazione ancora elevata, i conflitti in corso in Ucraina e nella Striscia di Gaza e una volatilità che non accenna a scomparire. Nonostante queste incognite Banca Generali è in grado di tracciare alcune direttrici che possono essere usate come bussola per orientarsi nel labirinto di scelte di investimento all’insegna della prudenza.
Innanzitutto quello alle porte sarà l’anno dei primi tagli dei tassi dopo oltre un anno di forti rialzi e che indirettamente causeranno un rallentamento globale ma non una recessione creando quello che in gergo tecnico si chiama “soft lending”. In questo scenario l’obbligazionario rimane interessante anche se il must nella costruzione dei portafogli sarà, anche questa volta, la diversificazione. Vediamo nel dettaglio.
Politiche monetarie
“Il 2024 sarà l’anno di svolta delle politiche monetarie restrittive sinora operate dalle principali banche centrali dei Paesi sviluppati, che seguiranno i passi intrapresi da molti istituti monetari dei Paesi emergenti, già impegnate nei primi tagli dei propri tassi di riferimento”, commenta Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali.
È probabile che nel corso del 2024 il trend di disinflazione prosegua, ma con un ritmo di riduzione del tasso di crescita dei prezzi più lento rispetto a quanto sinora osservato e un ritorno verso livelli coerenti con gli obiettivi delle banche centrali delle principali economie solo entro la fine del 2025. “Ciò implica che le condizioni per un primo allentamento delle politiche monetarie potrebbero verificarsi a partire dalla seconda metà del 2024”, sottolinea ancora l’esperto.
Previsioni inflazione
L’impatto di tale scenario sulla crescita globale dovrebbe portare ad un rallentamento nel 2024, ma non ad una recessione globale: si prospetta, dunque, per il prossimo anno uno scenario di Soft Landing.
All’interno delle attese globali, aumenterà la divergenza nei tassi di crescita dei vari Paesi, con uno sviluppo maggiore delle economie emergenti, dove le politiche monetarie sono già in allentamento, rispetto a quello delle economie avanzate, caratterizzate da approcci di politiche monetarie ancora non accomodanti.
Tra i Paesi sviluppati, la crescita dell’economia dell’Eurozona sarà probabilmente più contenuta rispetto a quella degli Stati Uniti e delle principali economie asiatiche.
Previsioni di crescita del PIL
“L’intensificarsi delle tensioni geopolitiche costituisce una delle maggiori fonti di preoccupazione per i mercati finanziari a causa dei potenziali impatti negativi sul trend di disinflazione e del conseguente impatto sulle decisioni delle banche centrali, che potrebbero vedersi costrette a mantenere fermi i tassi di riferimento per un periodo più prolungato del previsto. I principali rischi per le prospettive di crescita globali rimangono, pertanto, orientate al ribasso”, osserva Perrotta.
Le scelte per gli investimenti nel 2024 muovono dallo scenario macroeconomico e dai rischi appena delineati.
Ad oggi il mercato sconta possibili interventi di riduzione dei tassi di riferimento nelle principali economie ai primi mesi del 2024. L’aggiustamento di tali aspettative potrebbe determinare una fase di volatilità dei rendimenti.
“Tuttavia, si ritiene che il mercato obbligazionario offra livelli di carry ancora interessanti, a cui potrebbero aggiungersi ritorni positivi in conto capitale con il progredire della discesa dell’inflazione e man mano che si concretizzeranno i primi tagli dei tassi di riferimento da parte delle principali banche centrali”, aggiunge l’esperto.
Alla luce di tali considerazioni, si propende per un posizionamento di sovrappeso sull’asset class obbligazionaria. La divergenza dei tassi di crescita tra i vari Paesi, la possibile asincronia delle principali banche centrali e il conseguente impatto sulle diverse curve governative implica la necessità di approcciare l’investimento obbligazionario con un’ampia diversificazione geografica, privilegiando volta per volta i mercati su cui la combinazione di carry e potenziale apprezzamento in conto capitale risulterà più attraente.
Rialzi dei tassi di interesse e attese future
“I recenti dati economici pubblicati a livello globale hanno confermato come le prospettive di crescita dell’economia mondiale nell’ultima parte del 2023 e nella prima parte del 2024 siano in peggioramento. Questo potrebbe portare gli analisti a rivedere al ribasso le stime sull’andamento degli utili nel 2024 che, come avviene di consueto, sembrano essere al momento troppo ottimiste, rendendo ancora più care le valutazioni dei mercati azionari, riducendo al contempo la propensione al rischio degli investitori”, nota ancora Perrotta.
Le attese di una possibile inversione della politica monetaria restrittiva della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea nel corso del prossimo anno potrebbero solo in parte compensare l’impatto negativo del rallentamento economico, considerando anche che la risposta delle banche centrali alla fase di rallentamento potrebbe essere lenta a causa del perdurare dei timori sulle prospettive dell’inflazione.
“In tale scenario si propende per un posizionamento di neutralità sull’azionario globale”, aggiunge. Nel corso del 2023 si è assistito ad una significativa polarizzazione delle performance, conseguenza della concentrazione di alcuni mercati in determinati segmenti. Fattorizzando quanto già incorporato nei prezzi, anche in questo caso si raccomanda la massima diversificazione possibile in termini geografici e settoriali.
“Infine, si consiglia di sfruttare le future fasi di volatilità per investire in modo più redditizio sia nel mercato obbligazionario, sia azionario”, prosegue l’Head of Financial Advisoy.
All’interno di una costruzione di portafoglio la più diversificata possibile, l’aspetto geografico si accompagna ad una componente valutaria, da implementarsi lato azionario e lato obbligazionario in base alle varie dinamiche.
“Tale approccio alla gestione dei portafogli si inserisce nel solco di quanto costruito e consigliato nel 2023, anno in cui i clienti di Banca Generali hanno potuto beneficiare dei ritorni significativi conseguiti dai mercati, grazie all’indicazione di rimanere investiti, nella convinzione che la recessione globale da molti attesa non rappresentasse lo scenario centrale dei principali organismi internazionali e che ci fosse dunque spazio per una revisione al rialzo degli utili aziendali con conseguente impatto positivo sui corsi dei mercati finanziari”, conclude.