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La rivincita della old economy?
La rivincita della old economy?
04 settembre 2024#WeeklyWatch

La rivincita della old economy?

I settori più ‘tradizionali’ hanno superato per performance le stelle del tech negli ultimi mesi, grazie a bilanci solidi, dividendi e crescita. Caso emblematico Coca-Cola, sui massimi storici. Nel frattempo, big tech paga valutazioni ed aspettative elevatissime, come nel caso di NVIDIA.

Dopo la volatilità di fine luglio e inizio agosto, i mercati azionari sono tornati a trattare sui massimi storici, in apparenza un ritorno al trend di mercato “toro” che ha caratterizzato il 2024. Tuttavia, l’andamento degli indici principali nasconde un cambiamento di passo nella performance dei vari settori, con i titoli più ‘tradizionali’ e ‘value’, come beni di consumo, farmaceutici, industriali e finanziari che hanno recuperato terreno sulle stelle della tecnologia, i titoli ‘growth’ cha avevano brillato più luminosi nel 2023 e nella prima metà del 2024.

Una difficoltà, quella di tech e growth, ben esemplificata dalla società che è stata l’emblema del rally di mercato del 2024: NVIDIA. A dispetto di risultati record, il gigante dei chip ha pagato aspettative e valutazioni fuori scala, oltre ai primi dubbi sull’eccessiva concentrazione del business nei processori per l’IA, accusando un forte calo dopo i risultati trimestrali.

L’andamento dall’inizio dell’anno dei principali listini azionari a livello globale è stato contraddistinto da tre fasi distinte: nel corso dei primi sei mesi dell’anno il mercato è stato guidato come accaduto anche nel 2023 dalla performance dei titoli ‘growth’ con particolare riferimento al tema tecnologico, trascinato dal tema dell’intelligenza artificiale”, spiega Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali.

Nel corso dell’estate si è assistito ad una fase di correzione in cui a soffrire sono stati proprio questi titoli, con l’indice Nasdaq che ha ceduto il 14% circa in euro. Infine, nel mese di agosto si è verificato un recupero del mercato nel suo complesso con il comparto ‘growth’ che però non è ancora riuscito a recuperare il terreno perduto a cavallo tra luglio e agosto rispetto agli indici generalisti mentre il segmento ‘value’ risulta essere attualmente sui massimi dell’anno”, prosegue Cominotto.

Lo testimoniano i numeri dell’indice S&P 500: il sottoindice Value negli ultimi 3 mesi, ha realizzato una performance total return vicina all’8%, mentre quello dell’S&P 500 Growth, nello stesso periodo, è invece leggermente inferiore, appena sotto il 7%. Settorialmente fra i migliori vanno menzionati i finanziari (+13%) ed i consumi durevoli (+14%). In decrescita gli utili dei  materials (-7%) ancora impattati della debolezza cinese che mantiene i prezzi delle materie prime sotto pressione.

Una forza, quella dei settori più tradizionali, alimentata anche dalla solidità dei loro bilanci e dalla sicurezza offerta dai loro dividendi.

La reporting season relativa al secondo trimestre, con particolare riferimento agli Stati Uniti, alla luce di una crescita dell’8% dei profitti societari, ha dimostrato una certa resilienza delle società nella loro capacità di generare utili”, spiega il gestore dei Banca Generali.

Simbolo di questo trend è la corsa di un titolo tra i più tradizionali del comparto consumer: Coca-Cola. Le azioni della multinazionale simbolo degli Usa è sono volate fino a segnare nuovi massimi storici sopra i 70 dollari, con rialzo di oltre il 18% da inizio anno. Un successo alimentato da una trimestrale ben sopra le attese del mercato, con utili per azione e ricavi (in crescita del 15% su base annua), entrambi oltre le stime degli analisti.

Un rally dovuto quindi non solo a un trend del mercato che ha favorito i settori ‘old economy’, ma anche a fattori specifici alla singola società, nel caso di Coca-Cola un ambizioso programma di taglio costi e la spinta del successo nel mercato indiano. Questo mette in evidenza la necessità di una grande cautela nella scelta degli asset su cui puntare.

Per quanto riguarda settori più tradizionali, maggiormente soggetti alla ciclicità dell’economia, riteniamo sia necessario porre grande attenzione alla scelta del singolo titolo”, spiega Cominotto.

In comparti come le utilities e i consumi discrezionali si possono presentare i maggiori differenziali di performance a livello di singolo titolo. È in effetti proprio nelle fasi di indebolimento del ciclo economico che si rende più evidente il divario tra i cosiddetti winners, ovvero le società che riescono ad interpretare al meglio il mutamento dello scenario e i losers, i titoli perdenti”, continua l’esperto di Banca Generali.

Come lo stock picking svolga un ruolo chiave in determinati settori lo si può evincere prendendo a titolo di esempio il settore automotive in cui il differenziale di performance tra due società in apparenza simili come Stellantis e Renault dall’inizio dell’anno è vicino ai 45 punti percentuali.

Alla selezione di alcuni titoli in relazione ai fondamentali, tuttavia, si deve affiancare un’asset allocation settoriale guidata da fattori di carattere prevalentemente macroeconomico”, sottolinea Cominotto, rimarcando come il successo dei titoli tradizionali negli ultimi mesi non significhino la fine per il settore tech, che potrebbe, tra le altre cose, beneficiare della prospettiva di un calo dei tassi d’interesse.

La nostra visione settoriale è quella di mantenere un sovrappeso al settore tecnologico, che ha valutazioni superiori alla media ma anche una crescita sensibilmente al di sopra di altri settori, unito ad un sovrappeso su un settore particolarmente conveniente in termini di rapporto prezzo/utili come quello bancario”, continua il gestore.

Nel complesso, “è fondamentale quindi l’avvalersi di una gestione attiva, con professionisti che possano selezionare i temi e le società che meglio riescono ad interpretare l’attuale contesto di mercato. Un ruolo chiave per la performance dei vari settori sarà guidato dall’avvicinamento alle prossime elezioni americane. È lecito quindi attendersi un elevata dispersione dei rendimenti sul comparto azionario da qui ai prossimi mesi”, conclude Cominotto.

Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali Corrado Cominotto, Responsabile delle Gestioni Patrimoniali Attive di Banca Generali
Nel mese di agosto si è verificato un recupero del mercato nel suo complesso con il comparto ‘growth’ che però non è ancora riuscito a recuperare il terreno perduto a cavallo tra luglio e agosto rispetto agli indici generalisti mentre il segmento ‘value’, con i titoli più tradizionali, risulta essere attualmente sui massimi dell’anno

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