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Banca Generali nel digital talk del Politecnico di Milano sul comportamento ESG delle aziende italiane
Indagare il comportamento delle aziende Italiane nell’ambito della sostenibilità. Di questo trend si è discusso durante l’evento "ESG Analysis and Investing" organizzato dal MIP/Politecnico di Milano.
Alla tavola rotonda hanno preso parte il nostro Vice Direttore Generale Andrea Ragaini, Riccardo Giovannini, Partner Climate Change and Sustainability di Ernst&Young, Corrado Gaudenzi, Head of ESG di Eurizon Capital; Marco Giorgino del MIP/Politecnico di Milano; Manuela Mazzoleni, Director of Sustinability and Human Capital di Assogestioni.
Il viaggio della sostenibilità
Per codificare il comportamento delle aziende ecco l’analisi del nostro Vice DG: “Quello della sostenibilità è un viaggio molto lungo intrapreso da tempo e che oggi ci vede a metà strada: siamo partiti da un forte interesse per la produzione verso i temi Esg e stiamo arrivando velocemente sui temi della distribuzione, nel nostro caso supportati anche dall’attenzione del consulente che aiuta i clienti ad entrare sempre più nel mondo della sostenibilità. Grazie a questo percorso oggi i clienti non vedono più gli investimenti sostenibili come detrattori di liquidità ed è stato superato il paradigma secondo cui per fare investimenti etici devo rinunciare a qualcosa dal punto di vista del rendimento per avere la funzione etica. Al di là delle rotazioni dei mercati di questi mesi, è stato verificato che gli investimenti Esg riducono il profilo di rischio, proprio perché la sfera Esg intercetta fattori di rischio che i parametri puramente finanziari non riescono a cogliere”.
I nostri clienti e l’attenzione Esg
Siamo un termometro importante per misurare quanto i risparmiatori siano attenti alla sostenibilità, con diverse percezioni anche in base alla dimensione degli investimenti complessivi. Un tema che Ragaini analizza, commentando: “Tra i nostri 300mila clienti, circa il 50 per cento detiene prodotti Esg. Di questi, inevitabilmente i clienti HNWI che hanno portafogli più grandi e quindi possono avere più prodotti, sono quelli che statisticamente hanno più prodotti Esg. Sopra i 500mila euro addirittura sono più dell’80% i nostri clienti che hanno scelto un prodotto Esg. Però poi la cosa cambia molto se si va a vedere la percentuale di masse Esg sul totale del portafoglio del cliente. E assistiamo ad un’inversione. Quindi i clienti più piccoli hanno una percentuale di prodotti Esg in portafoglio sul totale delle loro masse molto più alta, siamo al 35%. Se, invece, consideriamo il mondo del Private Banking questa percentuale scende molto, al 13%”.
Il nostro approccio sostenibile
Come sosteniamo il mondo Esg? Ragaini è chiaro: “Abbiamo puntato molto sulla formazione perché uno dei temi centrali è trasmettere l’importanza della sostenibilità e in questo siamo stati avvantaggiati dal lavoro delle Nazioni Unite. Iniziato già nel 2000 con la millenium declaration, proseguito nel 2005 con il varo dell’acronimo Esg e nel 2015 la definizione dei 17 obiettivi di sostenibilità.
L’approccio che ci siamo dati parte da un’applicazione tecnologica che abbiamo sviluppato assieme ad un società inglese, MainStreet Partners. Con un applicativo consentiamo ai consulenti e clienti di accedere ad una tavola con i 17 tasselli colorati, gli SDGS dell’Onu come per esempio la lotta alla povertà, istruzione di qualità, salute. Grazie alle scelte legate a questi obbiettivi e con questa piattaforma abbiamo potuto quantificare ai nostri risparmiatori che i loro investimenti hanno permesso di risparmiare, per esempio, 12mila tonnellate di Co2, ossia 387 viaggi in macchina tra Roma e Milano. Tutto questo ci permette di spiegare che l’elemento valoriale della sostenibilità aggiunge e non sottrae al tema del valore finanziario”.