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Bitcoin torna sotto i riflettori
Bitcoin torna sotto i riflettori
28 novembre 2024#WeeklyWatch

Bitcoin torna sotto i riflettori

Dall’elezione di Donald Trump la criptovaluta ha messo a segno un nuovo rally, arrivando a sfiorare i 100.000 dollari sull’onda del sempre maggior interesse di politica e finanza negli Usa per le cripto. Christian Miccoli (Conio) approfondisce le ragioni del rally, i potenziali rischi e gli strumenti per mitigarli

Il Bitcoin è tornato sotto i riflettori nelle ultime settimane. In questo mese di novembre che si avvia a conclusione la criptovaluta ideata dal misterioso Satoshi Nakamoto ha vissuto un rally che l’ha portata da una quotazione di 62 mila dollari fino a sfiorare la soglia psicologica dei 100 mila dollari (fermandosi nei pressi di quota 95 mila), per poi correggere di nuovo.

Movimenti improvvisi e significativi che, se da un lato attirano l’attenzione di molti osservatori, dall’altro rimarcano i rischi insiti nella natura di questi asset.

Le ragioni dei movimenti

La volatilità del Bitcoin non stupisce chi se ne occupa da tempo, come Christian Miccoli, fondatore e amministratore delegato di Conio, la più importante fintech italiana attiva nei servizi di custodia e negoziazione di criptovalute, partecipata da Banca Generali e Poste Italiane.

Bitcoin è imprevedibile e molto volatile nel breve periodo, non è una novità, ma continuo a pensare che la dinamica di medio-lungo periodo sia orientata al rialzo”, spiega Miccoli, che da anni sostiene le potenzialità di Bitcoin e del settore delle criptovalute.

La correzione degli ultimi giorni non è stata, secondo Miccoli, inattesa. “Quota 100 mila dollari è una soglia psicologica presente dal molto tempo, molti hanno acquistato Bitcoin con l’idea di vendere a quel livello; quindi, se ci si avvicina a tali prezzi è prevedibile una correzione”, spiega l’esperto.

Il rally delle scorse settimane, commenta Miccoli, si spiega in buona parte con il successo di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca.

Durante la campagna elettorale, il presidente eletto ha proposto infatti, la creazione di una riserva strategica di Bitcoin da parte del governo federale statunitense.

Se questa proposta davvero diventasse realtà e gli Stati Uniti creassero una riserva pubblica di criptovalute, secondo Miccoli, “Bitcoin potrebbe diventare un asset di riserva. Tutti gli altri Paesi del mondo e le loro banche centrali non potrebbero far altro che accodarsi e l’impatto sulla domanda sarebbe molto importante”.

Il panorama in USA e UE

Più in generale, spiega Miccoli, “negli USA, la comunità finanziaria guarda con molto interesse al Bitcoin e alle criptovalute. Grandi case d’investimento come Fidelity e BlackRock hanno sviluppato strumenti finanziari per investire sulle criptovalute, come gli ETF a replica fisica sul Bitcoin quotati negli Usa a inizio anno. Anche la SEC (la Consob americana, ndr), è passata negli anni da una posizione molto negativa all’autorizzazione degli ETF sul Bitcoin”.

Proprio l’ETF di BlackRock su Bitcoin ha raggiunto i 33 miliardi di dollari di asset in gestione in meno di un anno, superando il suo omologo sull’oro fisico, a testimoniare la domanda proveniente dal mercato Usa.

Guardando all’Italia, secondo gli ultimi dati OAM (Organismo Agenti e Mediatori), sono 1,35 milioni gli italiani che detengono cripto su portali registrati, un numero che secondo una ricerca del Politecnico di Milano sale a 3,6 milioni di italiani se si prendono in considerazione gli investitori che non operano su piattaforme registrate presso OAM e quindi non tracciate.

Lo scetticismo e la prudenza sembrano ancora prevalenti in Europa, perlomeno tra le autorità e i regolatori, con organismi come la Consob e le banche centrali che hanno lanciato numerosi avvertimenti sui possibili rischi dell’investimento in criptovalute, per i risparmiatori e per il sistema finanziario.

I rischi

In generale, spiega Miccoli, “l’investimento in criptovalute presenta diversi rischi significativi”. Il primo è il rischio di mercato. “Stiamo parlando di un asset molto volatile nel breve periodo, non facile da prevedere e soggetto a fluttuazioni molto significative. In un portafoglio il Bitcoin può avere uno spazio, ma nella parte dedicata agli investimenti a più alto livello di rischio, in un’ottica di diversificazione e con il consiglio di un professionista”, avverte Miccoli.

Il tema della sicurezza resta cruciale – prosegue Miccoli – e  per questo è importante affidarsi ai partner giusti per ridurre anche gli altri rischi nei quali si può incorrere acquistando Bitcoin, ovvero i rischi tecnologici e quelli di controparte, insiti nella modalità con cui si acquistano le criptovalute. Ad esempio, il nostro servizio come Conio si basa su un wallet con una triplice chiave di sicurezza che garantisce la sicurezza del proprio patrimonio di cripto sia a livello legale, proteggendo dal rischio di controparte, sia a livello informativo, proteggendo dal rischio tecnologico”.

Christian Miccoli, fondatore e amministratore delegato di Conio Christian Miccoli, fondatore e amministratore delegato di Conio
Bitcoin è imprevedibile e molto volatile nel breve periodo, non è una novità. Il rally delle scorse settimane si spiega in buona parte con il successo di Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, che ha proposto la creazione di una riserva strategica di Bitcoin da parte del governo federale statunitense.

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