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I mercati chiudono il 2023 in spolvero
I mercati chiudono il 2023 in spolvero
20 dicembre 2023#WeeklyWatch

I mercati chiudono il 2023 in spolvero

Recuperando gran parte delle perdite 2022. A guidare le sorti le attese sulle prospettive delle politiche monetarie.

Medaglia d’oro al Nasdaq (+37%) grazie ai tech; bene anche Borsa italiana (+28%) che ha visto sul podio le banche a grande capitalizzazione e Stellantis. In Ue le ombre di Worldline e Teleperformance

Nel 2023 i mercati azionari e obbligazionari sono usciti dal tunnel e hanno visto la luce recuperando gran parte delle perdite del 2022.

Alla chiusura di venerdì 15 dicembre l’indice MSCI ACWI registra un progresso da inizio anno del 15,3% (indice price in USD), mentre i principali indici obbligazionari governativi dei mercati sviluppati e quelli corporate, sia IG sia HY, mostrano ritorni tra il +5% e il +10%.

A guidare le sorti dei mercati finanziari nel 2023 sono state soprattutto le attese sulle prospettive delle politiche monetarie delle principali banche centrali mondiali e le stime dei loro potenziali effetti sull’andamento della crescita economica e dell’inflazione.

Le politiche monetarie ago della bilancia

Gran parte del movimento al rialzo delle quotazioni, sia azionarie che obbligazionarie, è avvenuto nell’ultima parte dell’anno, grazie alla crescente convinzione degli operatori che le banche centrali fossero ormai prossime a sconfiggere la dinamica inflattiva che ha caratterizzato l’economia mondiale dal 2021”, commenta Generoso Perrotta, head of Financial Advisory di Banca Generali.

A supportare questa ipotesi hanno concorso i dati di inflazione sia negli Stati Uniti che in Eurozona. La crescita dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, infatti, è scesa a novembre 2023 al 3,1% dal picco del 9,1% di giugno 2022 mentre in Eurozona, nello stesso mese, si è portata al 2,4% contro il picco del 10,6% di ottobre 2022.

Tali evidenze hanno condotto, negli ultimi mesi, ad un forte revisione delle previsioni delle future mosse delle banche centrali a favore di netti tagli dei tassi di interesse in ambo le macroaree (Usa ed Europa). Simili prospettive, a favore di un benevolo soft landing delle economie sviluppate, hanno spinto al rialzo le borse, in netto ribasso i rendimenti core (quotazioni obbligazionarie in rialzo) e gli spread corporate in forte restringimento”, commenta ancora l’esperto.

Pur in un contesto positivo per i mercati azionari, le performance dei maggiori indici internazionali sono state caratterizzate da una accentuata variabilità.  

Sul gradino più alto del podio c’è il Nasdaq, Nvidia +240%

Tra i maggiori indici azionari mondiali, la maggiore performance è stata registrata dal Nasdaq, in rialzo di oltre il 37% (indice price in Usd). L’indice ha beneficiato in particolare del boom delle sette azioni a maggiore capitalizzazione (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla), su cui si sono focalizzati gli investitori per le attese che queste possano essere le principali protagoniste dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il rialzo delle azioni di queste società ha controbilanciato la debolezza del resto del listino, evidenziata dalla performance debole dell’indice S&P500 equal weighted (indice price in Usd +6,2% da inizio anno contro il +19,9% dell’indice price in Usd basato sulla capitalizzazione di mercato).

Non solo. “Negli Stati Uniti, le attese sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale hanno permesso a Nvidia di registrare un progresso superiore al 240%. La società, infatti, ha conquistato una posizione dominante nel settore dei chip utilizzati nel segmento”, spiega ancora Perrotta. Performance molto forte anche per Meta (+186%), che sta investendo nel settore dell’intelligenza artificiale, mentre Uber technologies (+150%) sta emergendo come leader nel settore di riferimento grazie alle economie di scala. Al contrario, l’anno si sta per chiudere con il segno negativo per Enphase Energy (-53%), che ha risentito dei timori degli investitori per le prospettive del settore delle energie rinnovabili a causa del rialzo dei tassi di interesse e dei costi di produzione. Perdite superiori al 50% anche FMC corp e Moderna: la prima, specializzata nella produzione di prodotti agroalimentari, ha pubblicato risultati negativi a causa del processo di destocking da parte dei clienti, mentre la seconda ha pagato la minore preoccupazione a livello globale sul Covid.

Eurostoxx positivo nonostante i timori per le prospettive di crescita dell’Eurozona

Anche l’indice Eurostoxx si appresta a chiudere il 2023 con una performance positiva nonostante i timori sulle prospettive della crescita economica dell’Eurozona e un orientamento di politica monetaria di breve periodo meno espansivo da parte della Bce. Tra le borse europee si è particolarmente distinta quella italiana, che avanza di oltre il 28%. La forte presenza di azioni bancarie, che hanno beneficiato del rialzo dei tassi, è alla base della sovraperformance del FTSEMIB”, illustra ancora l’Head of Financial Advisory.

Brilla Borsa Italiana con le grandi banche in testa

In testa alla performance dell’indice delle società a maggiore capitalizzazione italiane troviamo, infatti, Unicredit (+82%) e Bber (+60%), i cui risultati hanno registrato una forte spinta dal balzo del margine di interesse. Performance molto positiva anche per Stellantis (+58%), grazie al buon andamento delle vendite in particolare negli Usa. La peggiore performance è stata, invece, registrata da Diasorin (-30%), che ha dovuto fare i conti con la forte contrazione delle attività nel settore dei test per il Covid. Cnh Industrial (-29%) ha risentito del calo degli investimenti nel settore a seguito del calo dei prezzi delle commodities agricole. Infine, Finecobank è arretrata di oltre il 10% per il calo dei depositi a seguito del rialzo dei rendimenti dei governativi che ha incentivato gli investimenti in questi strumenti.

In Ue exploit Novo Nordisk e le ombre di Worldline e Teleperformance

A livello europeo si sono, invece, distinte le società nel settore dei semiconduttori, con Be semiconductor a +143% e ASM a +103%. Tali società si sono accodate al trend positivo dei competitor statunitense per le attese che lo sviluppo dell’intelligenza artificiale possa dare una spinta a tutto il comparto. Performance superiore all’80% anche per la società di costruzioni Hochtief, che non sta risentendo del rallentamento del comparto.

Una grande sorpresa è Novo Nordisk, che negli ultimi giorni ha avuto brillanti performance in Borsa grazie alle indiscrezioni di stampa circa un accordo in India con uno dei maggiori portali di e-commerce per mettere fine alle vendite illegali del suo prodotto più famoso, il farmaco dimagrante Wegovy. Il titolo del gruppo farmaceutico danese, primo per capitalizzazione di Borsa in Europa, rispetto all'inizio dell'anno ha guadagnato il 44%. Novo Nordisk e IndiaMart hanno sviluppato congiuntamente un protocollo per identificare e rimuovere le inserzioni non autorizzate di Wegovy sul mercato online indiano. 

 La peggiore performance è stata registrata da Worldline (-56%), il cui profit warning ha mandato un segnale di allarme sull’intero settore dei pagamenti digitali. Tra le altre società che hanno perso più terreno ci sono Alstom (-46%), per il rallentamento degli investimenti nel settore ferroviario, e Teleperformance (-43%) il cui giro d’affari potrebbe risentire dello sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Mercati valutari a due velocità

Il 2023 sta per consegnare performance molto diversificate anche per quanto riguarda i mercati valutari”, osserva ancora Perrotta. Da inizio anno alla chiusura del 15 dicembre, l’EUR è riuscito ad apprezzarsi contro la maggior parte delle valute dei Paesi sviluppati, perdendo terreno YTD solo contro il CHF e la GBP, che si sono apprezzate rispetto alla moneta unica rispettivamente del 4,5% e del 3,2%.

Peggior valuta, lo JPY, penalizzato dalla politica monetaria ultra accomodante adottata dalla Banca del Giappone mentre le principali banche centrali occidentali, tra cui Federal Reserve e Bce, sono rimaste restrittive nel corso dell’anno. Da inizio anno a metà dicembre, la valuta nipponica si è deprezzata di oltre il 9% contro EUR.

Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali Generoso Perrotta, Head of Financial Advisory di Banca Generali
Gran parte del movimento al rialzo delle quotazioni è avvenuto nell’ultima parte dell’anno, grazie alla crescente convinzione degli operatori che le banche centrali fossero ormai prossime a sconfiggere la dinamica inflattiva che ha caratterizzato l’economia mondiale dal 2021.

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