Alle nostre latitudini, diversamente da quelle nordiche, c’è reticenza ad affrontare il tema, un po’ per scaramanzia, un pò per non volerci mettere la testa, un pò per mille altre ragioni, ognuna apparentemente valida ed ognuna realmente superabile
Il passaggio generazionale: opportunità o rinuncia?
In Italia passeranno di mano 2.000 mld al 2030 ma parlarne è ancora visto come un tabù. Albonico (Banca Generali) spiega come prepararsi al meglio e quali sono i plus di una consulenza organica
Il tema del passaggio generazionale è diventato improvvisamente di attualità, o di moda a seconda delle opinioni. È un dato di fatto, confermato da numerose recenti ricerche, che ci approssimiamo a un periodo in cui – inevitabilmente quanto dolorosamente – la generazione dell’immediato secondo dopoguerra lascerà ai propri eredi un patrimonio rilevante: per l’Italia si parla di 2.000 miliardi di euro sino al 2030, negli Usa di 84 mila miliardi di dollari nei prossimi 20 anni.
Nel 2023 le eredità milionarie hanno superato l’ammontare generato grazie all’imprenditoria e in generale la creazione di ricchezza: un totale di 141 miliardi di dollari è stato accumulato da 84 miliardari self-made in tutto il mondo nel 2023, mentre sono stati stanziati 151 miliardi di dollari per 53 eredi (fonte Ubs Billionaire Ambitions Report). In questo scenario non va trascurato che la prossima generazione avrà una visione nuova del business, degli investimenti e della filantropia e sta reindirizzando grandi patrimoni privati verso nuove opportunità derivanti dai tempi in cui viviamo. Per organizzare una successione fluida, i fondatori e le loro famiglie dovranno quindi agire in modo diverso, scoprendo più che mai i valori e gli obiettivi comuni, per trovare una via d’uscita che soddisfi tutte le generazioni e consenta di continuare a costruire l’eredità.
Ed è qui che entrano in campo le prime difficoltà. “Alle nostre latitudini, diversamente da quelle nordiche, c’è reticenza ad affrontare il tema, un po’ per scaramanzia, un po’ per non volerci mettere la testa, un po’ per mille altre ragioni, ognuna apparentemente valida ed ognuna realmente superabile”, commenta Marzio Albonico, Responsabile Family Protection & Planning presso Banca Generali, Presidente Generfid SPA e Membro Commissione Wealth Advisory AIPB - Associazione Italiana Private Banking. Eppure due anni fa, alle olimpiadi di Tokyo, l’Italia intera si è fermata ad ammirare la perfezione della staffetta 4 x 100 maschile che vinceva l’oro olimpico sbaragliando tutti gli avversari con cambi perfetti.
Ecco, il paragone calza a pennello: quel cambio in corsa, quel passaggio perfetto del testimone tra due atleti che portano al successo la propria squadra, quel gesto apparentemente banale è in realtà il fattore critico di successo.
“Fuori di metafora, bisogna sovvertire la percezione per cui il passaggio generazionale implica una rinuncia, una fine, una resa incondizionata. Tutt’altro: è l’opportunità di giocare un ruolo decisivo per mettere chi verrà dopo di noi nelle condizioni migliori possibili, proprio come Filippo Tortu è stato lanciato verso l’oro da Fausto Desalu che lo precedeva nella staffetta”, prosegue Albonico.
In questo contesto il consulente finanziario gode di uno straordinario punto di osservazione sulle dinamiche del cliente e della sua famiglia e può davvero avere un ruolo di consigliere di riferimento quando unisce alle competenze sui mercati finanziari il supporto che le strutture professionali della banca possono dare in modo trasversale sul patrimonio del cliente, sia esso mobiliare o immobiliare, relativo al mondo dell’impresa o degli investimenti legati alle passioni. “In questo senso è importante essere capaci di spiegare con parole semplici – senza banalizzare – concetti complessi e di illustrare le scelte possibili tenendo in considerazione l’intreccio di tutti gli aspetti: i desideri del cliente, le aspirazioni degli eredi, le regole di legge, il prelievo tributario”, illustra ancora.
Per provare a superare gli ostacoli serve quindi un approccio organico da parte del consulente finanziario, partendo innanzitutto dalla capacità di ascoltare il cliente, di entrare in sintonia su un piano di emozioni, di accompagnarlo in un percorso che sovente è faticoso ma che regala poi la soddisfazione di aver raggiunto la vetta, dalla quale ammirare il panorama senza pensieri.
Tutto questo non è tuttavia sufficiente se dalla parte del cliente non c‘è la volontà – e il coraggio – di affidarsi a persone esperte e competenti che sanno trovare quel filo conduttore per rendere possibili sogni e bisogni.
In Italia passeranno di mano 2.000 mld al 2030 ma parlarne è ancora visto come un tabù. Albonico (Banca Generali) spiega come prepararsi al meglio e quali sono i plus di una consulenza organica